Il lavoro agile oltre l’emergenza: bisogni, richieste e priorità dei pazienti oncologici

Il lavoro agile è una nuova modalità di lavoro a cui nell’ultimo anno si è fatto ricorso a fronte dell’emergenza sanitaria nazionale dovuta alla pandemia da Covid-19. Il lavoro a distanza era già stato introdotto da alcune aziende e la sua diffusione è destinata ad accrescersi anche nello scenario del lavoro “Post-Covid”.
Secondo una rilevazione dell’Osservatorio sullo smart working del Politecnico di Milano, oggetto di commento su Il Sole24Ore del 22 marzo 2021, nel medio periodo almeno 7 milioni di lavoratori saranno interessati dalle nuove modalità di organizzazione del lavoro, almeno per una parte del loro orario lavorativo.
Alla luce di questa nuovo orientamento, sono state promosse in Parlamento alcune iniziative di revisione e completamento della disciplina normativa vigente, al fine di dare risposta a numerosi quesiti come: la definizione della modalità di svolgimento del lavoro agile, i tempi di lavoro e di disconnessione, la definizione dei trattamenti economici e normatici spettanti, i molteplici profili correlati alla tutela della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. Elementi rispetto ai quali questo periodo di collaudo della nuova modalità di lavoro su larga scala, ha evidenziato incompletezze e criticità della disciplina vigente.
In considerazione di questi aspetti e della necessità di preservare maggiormente quei lavoratori considerati fragili, il Gruppo di Associazioni Pazienti “La Salute: un bene da difendere, un diritto da promuovere” vuole ascoltare i pazienti di tutta Italia per raccogliere le istanze e i contributi sul tema del lavoro agile post pandemia.
L’obiettivo di questa consultazione pubblica è quello di segnalare i possibili interventi mirati, che nell’ambito della generale promozione del lavoro agile potrebbero favorire la sinergia tra il diritto alla salute e il diritto al lavoro nonché la conciliazione tra le cure e gli obblighi professionali con particolare riguardo alla situazione dei malati oncologici e onco-ematologici.

Prima di esprimere la tua opinione, puoi trovare in questa pagina alcuni materiali di approfondimento sul tema del lavoro agile.

La disciplina del lavoro agile in Italia si sviluppa lungo due diversi canali normativi:

  • Il primo è quello della disciplina generale dell’istituto, come definita dagli articoli da 18 a 23 della legge 20 maggio 2017, n. 81 la quale ha introdotto il lavoro agile come una specifica «modalità di esecuzione del rapporto di lavoro subordinato stabilita mediante accordo tra le parti, anche con forme di organizzazione per fasi, cicli e obiettivi e senza precisi vincoli di orario o di luogo di lavoro, con il possibile utilizzo di strumenti tecnologici per lo svolgimento dell’attività lavorativa».  In attuazione di tale accordo individuale, i cui contenuti sono rimessi alle valutazioni ed alle intese tra i singoli prestatori di lavoro e gli imprenditori, «la prestazione lavorativa viene eseguita, in parte all’interno di locali aziendali e in parte all’esterno senza una postazione fissa», come recita l’art 18, comma 1, della medesima legge n. 81/2017.
  • La seconda area normativa è quella inaugurata in coincidenza con la sospensione delle attività lavorative imposta a partire dal mese di marzo 2020 (c.d. modello del lavoro agile di carattere emergenziale) e nell’ambito della quale lo svolgimento dell’attività lavorativa in modalità agile avviene prescindendo dall’accordo individuale e quindi sulla base di coordinate e direttive impartite direttamente dal datore di lavoro. Infatti, l’art. 90, comma 4, del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34, convertito dalla legge 17 luglio 2020, n. 77, stabilisce che «la modalità di lavoro agile disciplinata dagli articoli da 18 a 23 della legge 22 maggio 2017, n. 81, può essere applicata dai datori di lavoro privati a ogni rapporto di lavoro subordinato, nel rispetto dei principi dettati dalle menzionate disposizioni, anche in assenza degli accordi individuali ivi previsti».

Il ricorso a questa forma di lavoro agile, che ha coinvolto diversi milioni di lavoratori, è destinato tuttavia a cessare al termine dello stato di emergenza, con conseguente ritorno alla piena ed integrale applicabilità delle norme introdotte nel 2017.

Sono quattro le proposte di legge depositate in Parlamento (3 alla Camera ed una in Senato) dai Gruppi politici Movimento 5 Stelle, Fratelli d’Italia, Lega e Misto, che si occupano del tema del lavoro agile. Tali proposte hanno l’obiettivo di integrare la normativa esistente per garantire un migliore funzionamento del lavoro agile, soprattutto in termini di tutele, poiché la mancata regolazione di taluni aspetti del rapporto rischia di snaturare detta tipologia di prestazione di lavoro subordinato, a svantaggio sia del datore di lavoro che del lavoratore.

Di seguito alcuni dei temi principali su cui fanno perno le proposte:

  • Diritto alla disconnessione, ovvero la risposta all’esigenza del lavoratore di poter staccare la spina dal proprio lavoro, quale diritto soggettivo di estraniarsi dallo spazio digitale e di interrompere la connessione alla rete internet, che deve essere garantito anche all’interno dei locali aziendali durante la pausa.
  • Tempi di riposo e rischio correlato al benessere psico-fisico del lavoratore, in relazione alle misure tecniche ed organizzative necessarie per assicurare la disconnessione del lavoratore dalle strumentazioni tecnologiche di lavoro al fine di salvaguardare il lavoratore dal rischio correlato al suo benessere psico-fisico (Testo Unico sulla Sicurezza di cui al decreto legislativo n. 81 del 2008) in merito all’uso delle attrezzature munite di videoterminali ivi compresi i rischi inerenti al trattamento dei dati personali.
  • Soft regulation, il lavoro agile è caratterizzato attualmente da una regolamentazione che lascia all’accordo tra datore di lavoro e lavoratore la disciplina di dettaglio delle modalità a cui si devono adeguare reciprocamente, poiché si è ritenuto che, solo caso per caso, possano essere stabiliti i precetti per contemperare le esigenze della produzione con le necessità e con gli stili di vita del lavoratore.

È possibile consultare e approfondire il testo dei quattro disegni di presentati in Parlamento:

In questa sezione sono consultabili alcuni articoli di commento ai due blocchi normativi sopra evidenziati, al fine di illustrare in termini più puntuali i connotati giuridici e le più significative problematiche riferibili ai due modelli.