Dal Progetto

Editoriale a cura di
Annamaria Mancuso

Non sempre è facile ottenere i risultati che ci prefiggiamo. La politica è piena di incognite, piccole e grandi rivalità, cambiamenti improvvisi di strategie e rovesciamenti di alleanze. Per tutte questi motivi sono molto soddisfatta del lavoro che stiamo svolgendo a livello regionale poiché sono proprio le Regioni il metronomo della nostra sanità; sono loro a dettare tempo e modo dell’offerta di prestazioni. Con la costituzione dell’intergruppo consiliare della Regione Puglia abbiamo messo a segno tutti insieme una nuova impresa. La Regione Puglia, finita l’emergenza dettata dall’esigenza di ripianare i debiti, sta lavorando in profondità per il funzionamento della Rete Oncologica e noi, grazie anche ai buoni uffici dei membri dell’intergruppo, vigileremo con attenzione affinché, nel rispetto dei ruoli di ciascuno, quello che è stato scritto sulla carta sia realizzato nella concretezza. Sono stata particolarmente contenta di aver percepito come in Puglia all’interlocuzione con le associazioni pazienti, considerata strategica per non banalizzare l’offerta sanitaria, per umanizzarla e renderla più efficace.

A livello nazionale invece l’Onorevole Walter Rizzetto, sempre molto attento e presente sulle nostre tematiche, ha presentato un’interpellanza urgente per avere notizie delle intenzioni del Governo sul Piano Oncologico Nazionale; questa interpellanza contiene ampi cenni sul nostro progetto sostanziandone così il valore. Ne parlavo già nel mio ultimo editoriale; la questione è annosa e non di poco conto visto il fenomeno diffuso della migrazione sanitaria e le disparità esistenti a livello regionale. Si sente la mancanza di una cabina di regia che sappia capire i nodi gordiani della presa in carico dei pazienti oncologici. Noi ne siamo consapevoli e crediamo che lo Stato centrale non debba abdicare al ruolo di garante della salute di tutti i pazienti, valore costituzionale immenso ed irrinunciabile sul quale ci batteremo senza mai fermarci.

È questo il lavoro che dobbiamo cercare di fare nel nostro piccolo: diffondere nelle istituzioni conoscenza e consapevolezza dei problemi dei pazienti oncologici. E dobbiamo farlo con dignità, rispetto e in una prospettiva di concretezza ed efficienza. Anche un piccolo risultato allora diventerà importante per tutti noi.

Annamaria Mancuso
Presidente Salute Donna onlus

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